
Denis Diderot
Paradosso sull'attore
"Non esiste opera di Diderot più letta, più commentata, più contestata e più sicura di sopravvivere...finchè vi saranno teatri e attori il paradosso farà scandalo", scriveva Paul Vernière, il maggior critico del pensiero e degli scritti del grande illuminista francese.
Con una vivacità e una leggerezza davvero straordinarie Diderot espone in quest'opera geniale le sue idee sul mestiere dell'attore e sull'arte in genere. Scritte sotto forma di dialogo, le pagine offrono una galleria di ritratti e una serie di aneddoti e di osservazioni preziosi per la conoscenza della vita letteraria e teatrale del tempo.
Formato 14x21 cm., pag. 182.
A cura di Paolo Alatri.
Denis Diderot nacque a Langres nel 1713 da un artigiano fabbricante di coltelli. Avviato dapprima agli studi ecclesiastici non ne volle sapere né maggior fortuna ebbe il tentativo del padre di farlo diventare avvocato. La potenza del versatile ingegno, una vitalità portentosa, la sincerità, l’entusiasmo del suo carattere appassionato, lo posero ben presto in primo piano nel mondo dei letterati e dei filosofi dell’Illuminismo. Propagandista, agitatore e organizzatore della cultura rivoluzionaria del ’700 francese, fu il più conseguente, il più tenace e forse il più profondo dei grandi spiriti che diedero «le armi più raffinate e decisive» (A. Gramsci, Q3, 31) alla borghesia progressiva che fece la grande Rivoluzione francese. Le sue idee superano talora i limiti di quella Rivoluzione e sono state lievito fecondo ai successivi sviluppi del pensiero materialistico moderno. A lui soprattutto si deve la monumentale Enciclopedia,
che iniziò, continuò e portò a termine, senza mai cedere alle persecuzioni dei nemici,
né ai ripiegamenti, alle debolezze e talvolta ai tradimenti dei suoi stessi collaboratori.
Non vi è campo in cui egli non ci abbia dato opere di grande valore artistico, critico, filosofico e scientifico. Ricordiamo tra le sue opere filosofiche e scientifiche: Pensieri filosofici, Colloquio tra d’Alembert e Diderot, Sogno di d’Alembert, Principi di filosofia morale, Interpretazione della natura; fra le opere narrative: Giacomo il fatalista, La monaca, Il nipote di Rameau, I gioielli indiscreti; fra i lavori teatrali: È buono? È cattivo?, Il figlio naturale, Il padre di famiglia oltre a numerosi saggi di critica d’arte. Morì a Parigi nel 1784.