Nicolao Merker
Europa oltre i mari. Il mito della missione di civiltà
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L'europeizzazione del mondo è in corso da più di cinque secoli. Da quando le potenze europee, cominciando la loro carriera moderna di Stati nazionali, fecero a gara nell'accaparrarsi territori coloniali. La gara ebbe a denominatore comune il principio di potenza camuffato da missione di civilità.
Motore ideologico dell'espansionismo coloniale fu l'assioma della civiltà che le nazioni europee, ognuna secondo i propri criteri, avrebbero dovuto portare oltremare.
Da un lato la particolare "ideologia nazionale" di ognuno degli Stati si riverberò sulle sue imprese coloniali. Dall'altro i conquistatori soffrirono privazioni spesso drammatiche, in ambienti lontani e ostili. Per sopravvivere bisognava attribuire un segno positivo universale alle proprie fatiche, identificare la conquista con la "civilizzazione", immaginare di lavorare per l'"umanità". Il libro racconta la storia di questo mito, dalle sue origini nel XV secolo alle eredità di oggi.
Sono vicende e realtà non solo straordinariamente avvincenti, ma anche estremamente istruttive. Se infatti conosciamo la storia del mito della civiltà occidentale da esportare, sicuramente otteniamo una conoscenza più chiara anche di due fenomeni cruciali di oggi, cioè l'eredità che l'Occidente ha lasciato nelle terre "civilizzate" e l'atteggiamento dei "civilizzati" nei confronti dell'Occidente. Dal capire bene queste due realtà, e il loro gioco reciproco, dipende certamente gran parte del nostro futuro.