Per immaginare Palmiro Togliatti eroe di un romanzo c'è voluta la fantasia di una scrittrice irlandese, che ha saputo trasformare la vicenda personale e politica del leader comunista durante la stagione della clandestinità in un'opera letteraria.
Dai ricordi del compagno Ercoli, rinchiuso nel carcere della Santé dopo lo scoppio della guerra, emergono molti personaggi della nostra storia politica: Gramsci, Bucharin, Serra, Longo, Silone.
E poi ancora l'amore per Elena, la famiglia, le amicizie si mescolano alla lotta politica, alle fughe, ai sospetti, in una narrazione avvincente dalla quale emerge la figura antiretorica di un uomo lacerato, un po' grigio, che non ha mai coltivato "il piacere di sentirsi grande: né grande vincente né grande perdente, né grande eroe né grande mostro, né un Minotauro come Stalin né un Teseo che uccide il Minotauro".