Campana Stefanella, Reschia Carla
Quando l'orrore è donna. Torturatrici e kamikaze. Vittime o nuove emancipate?
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Che cos'hanno in comune Liynndie England, la spensierata torturatrice del carcere di Abu Ghraib che amava farsi immortalare con un detenuto iracheno nudo al guinzaglio e l'infermiera Wafa Idris, salutata dai media come la prima donna palestinese "combattente" e "shahid" dell'Intifada? "Ragazze della porta accanto" balzate dal totale anonimato alla dignità di icona, le prime vere protagoniste "globali" all'alba del terzo millennio. Vittime o post-emancipate? A Occidente come a Oriente ci si interroga su queste "nuove" donne. E' un punto di non ritorno? La fine dell'illusione del legame tra donna e continuità con la vita? Comunque spie di un disagio, segnali di allarme che arrivano speculari e simmetrici dal Nord come dal Sud del mondo e impongono di riconsiderare la strada percorsa.
In questo libro le due autrici non vogliono trarre conclusioni, ma sollecitare un dibattito e stimolare interrogativi, approfondendo temi che meritano una riflessione attenta.