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La tragedia di Amleto

La tragedia di Amleto

Autore: Vygotskij Lev Semënovič

ISBN13: 9788835982166

Anno pubblicazione: 2022

€17.10 €18.00

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Vygotskij ha colto nell’Amleto le storie di spettri che determinano e tormentano quello che nel suo ultimo scritto denominerà il «dramma vivente del pensiero verbale» (Vygotskij, 1934). Un dramma scatenato da una realtà aliena e fuori controllo, che rimane indicibile, che non si rispecchia in parole in grado di mantenere un senso di realtà, che trova infine il suo tragico epilogo nella dissociazione. Tutta la tragedia di Amleto viene ricompresa da Vygotskij nella contrapposizione tra due concise citazioni tratte dall’opera stessa: da un lato «parole, parole, parole», quelle tante parole che il principe di Danimarca rivolge inutilmente a se stesso per dare corpo al suo sentire e alla sua volontà; dall’altro «il resto è silenzio», il silenzio in cui si perde e rimane muto il senso del suo agire. Amleto non sarà mai il capitano della sua nave, ma piuttosto il fantasma di se stesso. Quando ucciderà lo zio, omicida del padre e usurpatore del trono, lo farà in maniera quasi accidentale. L’evento che dovrebbe costituire il culmine della tragedia passerà così quasi inosservato, mentre tutta la scena sarà presa dall’accorata supplica, rivolta in punto di morte all’amico Orazio, di trovare le parole giuste per raccontare l’autentico svolgersi delle vicende umane che hanno prodotto questa cascata di azioni così caotica, scellerata e mortifera. (Rossella Bloise)


Pag. 256, formato 15x21 cm., copertina con alette.

Vedi gli altri volumi della collana Biblioteca.

A cura di V. V. Ivanov.

Prefazione di Fulvio Tassi e Rossella Bloise.

Pubblicato a giugno 2022.


INDICE

Prefazione di Fulvio Tassi e Rossella Bloise
Premessa di
Vjačeslav Vsevolodovič Ivanov
Introduzione
Capitolo I
Capitolo II
Capitolo III
Capitolo IV
Capitolo V
Capitolo VI
Capitolo VII
Capitolo VIII
Capitolo IX
Capitolo X
Indice dei nomi


Lev Semënovič Vygotskij (1896-1934). La sua attività scientifica è caratterizzata da tre fasi.
Nella prima, dal 1915 al 1927, si occupò principalmente di critica letteraria e psicologia dell’arte e iniziò a interessarsi all’applicazione della psicologia nell’educazione. Tra le opere più importanti di questo periodo ricordiamo La tragedia di Amleto (1916) e Psicologia dell’arte (1925). Quando si trasferì a Mosca conobbe Aleksej Leont’ev e Aleksander Lurija. Nel 1925 tenne la conferenza “La coscienza come problema psicologico del comportamento” il cui testo divenne il manifesto della Scuola storico-culturale di cui è considerato il fondatore. Nello stesso anno divenne il direttore del Dipartimento per l’istruzione dei bambini handicappati.
Nella seconda fase, dal 1928 al 1931, affrontò il problema della storicità delle funzioni psichiche. L’opera più importante di questo periodo è Storia dello sviluppo e delle funzioni psichiche superiori.
Nell’ultima fase, dal 1932 al 1934, si occupò di varie tematiche di psicologia, in particolare delle emozioni. Tra le sue opere più importanti: Pensiero e linguaggio e Immaginazione e creatività nell’età infantile.

Vedi anche: Lo sviluppo psichico del bambino


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