Al di là di Dio padre. Verso una filosofia della liberazione delle donne

Mary Daly

Al di là di Dio padre. Verso una filosofia della liberazione delle donne

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    Infinite, si dice spesso ironicamente, sono le vie del Signore. Così, è potuto accadere e sta accadendo che l’interesse per la teologia si è ravvivato in questi anni, persino in Italia, per l’intervento delle donne, nella loro ricerca delle radici remote, nella cultura di tutti, della patologia sessista.

    Questo libro di Mary Daly, teologa e femminista americana, è un classico di questa ricerca. È, in un senso che si vuole nuovo, fuori da vecchi contesti e contro il «Dio-metodo», un’opera di teologia e di filosofia insieme: «Il mio obiettivo – scrive l’autrice – è dimostrare che la rivoluzione femminista, in quanto fedele alle proprie dinamiche essenziali, è una rivoluzione ontologica, spirituale, che punta al di là delle idolatrie di una società sessista e sprizza azione creativa nella e verso la trascendenza. L’evoluzione della donna comporta l’evoluzione di tutto il genere umano; ha completamente a che fare con la ricerca del significato e della realtà ultimi, che taluni chiamano Dio».

    È un libro irritante perché infrange esclusive non solo di sesso, ma di discipline e di competenze professionali. Perché parla ai competenti con autorità e ai non addetti ai lavori con semplicità e senza eufemismi. Perché parla e trova le sue fonti muovendo dall’esperienza delle donne, non senza rabbia. Ma parla a tutti gli individui oltre gli stereotipi delle culture e degli idiotismi di corte e di ghetto, puntando alla liberazione di tutti. Anche e non per ultimo, perché ci costringe a fare i conti con una cultura che un superficiale progressismo tipico degli ambienti colti, ci aveva convinto interamente superata, retaggio del passato e prerogativa di strani esseri umani che portano le sottane.
    È la stessa Mary Daly a schematizzare gli insoliti argomenti del suo libro. «Ho iniziato mettendo a fuoco il fenomeno della morte del Dio Padre nell’autocoscienza femminile e il risultante accesso ad una consapevole partecipazione comunitaria del Dio Verbo. Segue un esercizio di esorcismo del male da Eva, il che comporta una Caduta nella libertà. Poiché tale caduta è redentrice e salutifera, annuncia l’avvento del Nuovo Essere. Il problema da affrontare subito dopo è la cristolatria, che impedisce questo avvento. Segue un tentativo di portare lo sguardo al di là della morale fallocentrica. Gli ultimi tre capitoli sono incentrati sulla comunità della sorellanza vista sotto tre diversi aspetti: come Antichiesa, come Convenzione Cosmica e come Causa Ultima».

    Il mondo dello Specchio, il mondo raddoppiato in cui siamo vissuti fino a ieri, in cui materia e biologia della realtà umana erano lasciate alla donna mentre il loro doppio rituale e spiritualista era il mondo degli uomini, questo mondo è finito nel momento che le donne hanno cominciato a nominare il mondo e le cose. Uscire davvero «al di là di Dio Padre» vuol dire anche il coraggio di fare un passo indietro, riconoscendo radici e fonti che credevamo lontane fino all’irrilevanza.


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