"Benedetti, come Cortàzar, è uno scrittore che non solo si ammira, ma al quale si vuole bene". (Mario Paoletti)
"Un'autentica opera maestra, un libro di una saggezza esemplare, nel quale lo sguardo si avvicina con tanto amore agli essere umani".
"Volevo avvertire il lettore, con franchezza e sin dall'inizio, che qui non troverà un romanzo come si deve ma, tutt'al più, un romanzo in 75 impalcature.Come purtroppo avviene con le impalcature reali, anche da queste, più o meno metaforiche, può capitare che qualche personaggio precipiti nel vuoto, un vuoto spirituale.
Ora, se le impalcature, reali o metaforiche, non sono di suo interesse, consiglio al lettore di chiudere il libro e andare a cercarsi un romanzo vero, di quelli che cominciano e finiscono."
(Mario Benedetti)
La storia di Javier è quella degli esiliati degli anni duri della dittatura in molti paesi latinoamericani che si ritrovano, come in un palcoscenico adombrato dall'oblio, a raccontare le proprie fughe malinconiche, i ritorni in punta di piedi, le utopie giovanili e le sconfitte della vecchiaia.
Un romanzo a più livelli, intriso di nostalgie, ricordi, storie di persone amate, abbandonate, ritrovate, perdute per sempre.