Un Bulgakov ricostruito attraverso una serie di scritti rari: “cronache” e racconti sulla Mosca degli anni Venti.
La penna acuta di Bulgakov “ritrae” la Mosca della NEP, con i suoi nuovi ricchi e letterati poveri, con i fantasiosi imbrogli degli opportunisti e i paradossi della coabitazione, con la fame e i “laghi di vodka” e la folla variopinta e festosa.
La satira simbolica di Bulgakov si alterna al ritratto di grande vivezza e all’incubo angoscioso, in pagine sottilmente autobiografiche.
Uno scrittore già maturo, dunque, all’immediata vigilia della sua prima grande stagione (quella della Guardia bianca); un’autentica e sorprendente scoperta.