Pierluigi Pavone
Arché. Il Principio, il mondo, la rivelazione
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Questo studio riguarda da vicino il pensiero greco dalle origini fino al primo stoicismo, con una prospettiva specifica di filosofia della natura e vuole affrontare la peculiare questione del fondamento dell’essere dal punto di vista teorico, secondo quattro ordini di idee: la critica alla metafisica classica di Heidegger; un certo nichilismo sia scettico sia teologico; quella che Von Balthasar definisce la «riduzione cosmologica»; il chiarimento del concetto di arché.
A partire dalla questione medesima della generazione ontologica – lo status quaestionis – e in virtù della pensabilità del principio come origine, inizio, principio, come atto divino creativo e come Cristo stesso, si è delineato un «circolo ermeneutico» tra alcuni versetti biblici (Genesi e Apocalisse) e i testi classici della filosofia greca, secondo i seguenti obiettivi: mostrare l’irriducibilità della filosofia greca ad un’ontica; mostrare l’irriducibilità del pensiero creazionistico biblico ad un livello di platonismo o aristotelismo cristiano, come se il pensiero cristiano e la propria riflessione sul principio di tutte le cose sia stato la tardiva sintesi filosofico-greca della classicità; mostrare la possibilità ontologica di pensabilità dell’arché come Dio, senza dover necessariamente approdare alla tesi scettica o nichilista.
Il quarto obiettivo, infine, è quello di mettere in luce l’importanza capitale di una riflessione filosofica sul concetto di arché, come prospettiva privilegiata per uno studio di filosofia antica, sia in un ambito epistemologico-linguistico, sia in un ambito
teoretico, sia infine cristologico.