A.A. V.V.

Capitali della cultura (cofanetto di 4 volumi)

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    Promozione e distribuzione

    Siamo distribuiti su tutto il territorio nazionale da Messaggerie Libri. La promozione è affidata a EmmePromozione.

    Il cofanetto è composto dei seguenti quattro volumi:


    1 - La Berlino dell'espressionismo di Paolo Chiarini e Antonella Gargano, pag. 264.

    L'espressionismo, nato essenzialmente come rifiuto dell'armonia classica, come disperata ricerca di un linguaggio che sottraesse il prodotto artistico alla mercificazione e come lotta alla `falsa coscienza` della cultura ufficiale, è stato probabilmente il movimento d'avanguardia più significativo del XX secolo. Se la sua funzione nelle arti figurative fu enorme, il movimento influenzò anche la musica, il teatro, il cinema e la letteratura. La parola, la poesia, sono usate dagli espressionisti come proiettili, come forza distruttrice e rinnovatrice: il movimento si manifestò in riviste letterarie, cabaret, nelle serate di poesia, nelle rappresentazioni drammatiche.

    In questo volume, arricchito da un'ampia scelta di testi narrativi, manifesti letterari, sketch, cronache, ma soprattutto da un ricco corredo iconografico, rivivono le grandi figure che animarono quel movimento, le passioni e le esasperazioni di un'esperienza brutalmente troncata dall'avvento del nazismo.


    2 - La Vienna di fine secolo di Marino Freschi, pag. 320.

    La Vienna di fine secolo, "laboratorio della fine del mondo" secondo Karl Kraus, luogo deputato alla "gaia apocalisse" per Hermann Broch, è un grandioso esperimento culturale che propone itinerari artistici e intellettuali per affrontare la crisi dell'uomo contemporaneo. La modernità è tributaria della cultura della grande Vienna, con la psicoanalisi di Freud, con la filosofia di Wittgenstein, con le sue straordinarie figure di scrittori, da Arthur Schnitzler a Hugo Von Hofmannsthal, per giungere a invadere le arti figurative con Klimt e Schiele e l'architettura con Otto Wagner, e ad aprire le nuove frontiere della musica con Mahler e poi con Schonberg, Berg e Webern.

    Il miracolo viennese è che tutto ciò avvenne in eleganti caffè, in distinti salotti e sale da concerto, in teatri prestigiosi nei quali si dispiegavano uno stile e un'ironia che ancora ci affascinano. E' soprattutto a questa atmosfera intrigante e vivace, al sostrato quotidiano che alimentò alcune delle esperienze più radicali e innovative di questo secolo, che questo libro è dedicato.


    3 - La Londra dei Beatles di Paola Colaiacomo e Vittoria C. Caratozzolo, pag. 360.

    Il 15 aprile 1966 la rivista americana Time usciva con una copertina intitolata a "London: the Swinging City". Londra, spiegava il servizio all'interno, era in quel momento tra le città europee la più impetuosamente sospinta dal pendolo della storia verso il futuro. "To swing" vale altalenare, muoversi secondo un moto pendolare, che contempla un'andata e un ritorno: e ciò verso cui spingeva il pendolo di Londra era un nuovo stile di vita, del quale la città in se stessa sembrava offrire la realizzazione e la promessa... la città scintillante e misteriosa che Antonioni ci mostrò in Blow-up. Come in un gioco anamorfico, si poteva in quegli anni amminare per le strade di Londra e vedere le vetrine allegre, brillanti; le librerie ben fornite; gli autobus che sfrecciavano senza intoppi su per Piccadilly, o giù per Kensington High Street, non parliamo poi dei quartieri di Chelsea e di Camden. Si camminava tra gruppi di giovani sempre in movimento: realmente on the move, notte e giorno, e i capelli lunghi dei ragazzi, le minigonne delle ragazze non erano che un segnale appena leggermente trasgressivo come di chi avesse voluto dire: "Eccomi qua. Ci sono anch'io...". Ma poi succedeva che lo sguardo si dirigesse secondo una diversa traiettoria, e inquadrasse il tratto di strada che si parava di fronte come una composizione pittorica, o uno scenario teatrale sapientemente predisposto... A trent'anni di distanza, questo libro torna a interrogare la cangiante immagine della metropoli britannica.


    4 - La Parigi degli esistenzialisti di Boris Vian, pag. 240.

    A raccontare la Parigi del dopoguerra, la Parigi delle "cave" e del jazz, è in questo volume uno dei protagonisti più memorabili dell'epoca d'oro di Saint-Germain-des-Prés. Con il suo humour stralunato e tagliente, Vian ci offre un viaggio indimenticabile attraverso la città, ci accompagna a conoscere le sue strade e i suoi caffè, le sue manie e i suoi personaggi (da Prévert a Juliette Greco, da Queneau a Sartre, dai Frères Jacuqes a Cocteau, da Simone de Beauvoir a Camus). Ne esce il ritratto struggente di un'epoca piena di vita e di invenzioni, cui le numerose, splendide fotografie aggiungono un fascino nostalgico e poetico.

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