
Carteggio 1961-1971
Autore: Pietro Nenni, Altiero Spinelli
ISBN13: 9788835960164
Anno pubblicazione: 2007
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Pagine: 224.
A cura di Edmondo Paolini.
Lettere, inedite, scritte fra il 1961 e il 1971, ricche di documentazione, progetti e proposte sull'unificazione europea, nelle quali vengono messi in risalto i problemi, le difficoltà, gli insuccessi e i successi disseminati sulla impervia via dell'unità d'Europa. Nelle sue lettere Spinelli affronta temi che vanno dalla creazione della Comunità europea, alle politiche agrarie e di difesa, dall'ingresso della Gran Bretagna in Europa ai rapporti fra Europa e Stati Uniti, fino al progetto, fondamentale per lui, del Parlamento europeo eletto dal popolo. Non mancano inoltre riferimenti alla situazione politica italiana dell'epoca, con note di incoraggiamento a Nenni, anche nei momenti più difficili dell'esperienza del centrosinistra, a proseguire nella politica di riforme. Molte di queste lettere sono ancora oggi di grande attualità.
Pietro Nenni (Faenza 1891 - Roma 1980), si iscrisse nella sua prima giovinezza al partito repubblicano, e partecipò ai moti contro la guerra di Libia (1911) e della Settimana rossa (1914). Fu poi interventista e volontario nella prima guerra mondiale: la guerra considerata come un fattore per un nuovo ordine sociale. Nel dopoguerra maturò la sua adesione al partito socialista: partecipò alla difesa della sede milanese dell’Avanti! assalita dai fascisti e nel ‘21 si iscrisse al Psi. Fu redattore capo dell’Avanti! e in questa responsabilità si oppose nel ‘22 alla decisione di fusione tra Psi e Pcd’I, dopo la scissione di un anno prima. Nel ‘26 fu costretto all’esilio in Francia. Nel ‘30 favorì la fusione tra Psi e Psu, che si erano divisi nel ‘22. Quando la Terza Internazionale, dopo l’avvento di Hitler in Germania, abbandonò la linea del “socialfascismo”, Nenni favorì il primo patto d’unità d’azione coi comunisti. Partecipò alla guerra civile spagnola. Durante l’occupazione tedesca della Francia, fu arrestato dalla Gestapo e consegnato al governo fascista: fu mandato al confino a Ponza. Partecipò alla Resistenza. Nei governi Parri e De Gasperi fu vice presidente del Consiglio e ministro per la Costituente e dall’ottobre 1946 al gennaio 1947 ministro degli Esteri. Fu segretario del Psi dal 1949 al 1963. A partire dal ‘53 cominciò ad orientare la politica del partito verso una maggiore autonomia nei confronti del Pci e nel ‘56, dopo i fatti d’Ungheria, cancellò il patto d’unità d’azione. Dal ‘55 propose alla Dc una politica d’apertura a sinistra: il primo passo di un lungo cammino che portò ai governi di centrosinistra. Fu vicepresidente del Consiglio nei 3 governi Moro (1963-1968), e ministro degli Esteri nel primo governo Rumor (1968) Dopo il fallimento dell’unificazione socialista (1966-69) si ritirò dall’attività politica. Dal ‘70 fu senatore a vita.