La polemica contro la metafisica spiritualistica, i pregiudizi, l’intolleranza, i privilegi, il colonialismo, la repressione sessuale, e l’esaltazione della felicità di tutti, della libertà di espressione, dell’uguaglianza, fanno di questo libro uno dei testi più coerenti del moderno radicalismo laico.
De l’esprit, che ebbe larga influenza sul pensiero del secolo XVIII, sarà poi noto al giovane Marx e apprezzato da Stendhal e Nietzsche, ma in generale verrà ripudiato: l’analisi senza veli mistificatori dell’interesse egoistico e della prassi borghese fondata sullo sfruttamento reciproco, da un lato, e la forte istanza egualitaristica, dall’altro, presenti nel libro, costituiscono per ovvie e opposte ragioni la «cattiva coscienza » della borghesia uscita vittoriosa dalla Rivoluzione dell’89.