Vittorio Foa, Aldo Natoli
Dialogo sull'antifascismo, il PCI e l'Italia repubblicana
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Il Pci, l’Italia repubblicana e la costruzione della democrazia in un paese che aveva alle spalle non solo un ventennio di dittatura fascista, ma anche i tratti oligarchici e i nodi irrisolti dell’Italia liberale, sono i temi attorno a cui si dipana la riflessione di due dei protagonisti della sinistra italiana tra guerra e dopoguerra.
In un dialogo a tutto campo si affrontano le questioni dell’antifascismo nell’Italia degli anni ’30, della “scuola” del carcere e del confino, della Resistenza e del “partito nuovo” di Togliatti, con particolare riferimento alla Roma del secondo dopoguerra: il riscatto e l’acculturazione politica delle classi popolari, che vide come soggetti i partiti della sinistra e la Cgil, le aspettative in un radicale cambiamento della società e le successive disillusioni, l’ambivalenza nella cultura politica del Pci tra identificazione con la Costituzione e mito dell’Urss, la battaglia contro il “sacco di Roma”.
E ancora: il XX Congresso del Pcus e la crisi del movimento comunista internazionale, la tensione tra tradizione e rinnovamento nella strategia togliattiana, la “via italiana” al socialismo e la questione delle “riforme di struttura”, il centro-sinistra e la ripresa delle lotte operaie, la nascita di una componente di sinistra nel Pci negli anni ’60 e la formazione del gruppo del Manifesto.
Emergono qui, in un confronto di ampio respiro, il ruolo insostituibile svolto dalle forze del movimento operaio italiano nella costruzione della democrazia repubblicana, la grandezza e i limiti della storia del Pci, in un’ottica prospettica molto stimolante anche ai fini di una comprensione della crisi del nostro presente.