Nicola Cipolla
Diario di un socialcomunista siciliano. Tra memoria e futuro
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“[...] la più importante operazione politica di Li Causi è rappresentata dalla costituzione del Blocco del Popolo.
Questa formazione per otto anni, gli anni cioè dopo Portella della Ginestra, del governo di centro-destra di Restivo e del cardinale Ruffini a Palermo, diresse politicamente, attraverso i propri membri comunisti e socialisti che guidavano il movimento sindacale nelle città e nelle campagne, la realtà delle lotte sociali.
Il Blocco del Popolo rappresentò così una formazione politica che sarebbe potuta sbocciare nella costituzione di un partito social-comunista siciliano”.
Dall’Introduzione dell’autore
Durante gli anni del liceo Umberto comincia a conoscere il marxismo assieme a Nino Sorgi, Enzo Sellerio e altri ad iniziativa di professori socialisti.
Dopo il 10 luglio del ’43 e lo sbarco degli alleati aderisce al Partito Socialista ed è tra i fondatori del “Fronte del lavoro”.
Nel ’44 rifonda la Camera del Lavoro di Palermo assieme al segretario comunista Cesare Sessa. All’inizio del ’46, assieme ad altri, espelle dal PSI Rocco Gullo già vice sindaco di Palermo nella giunta separatista di Lucio Tasca nominata dall’Amgot di Poletti.
Il Gullo venne successivamente reintegrato nel partito da P. Nenni e G. Saragat.
Perciò Cipolla e altri giovani decidono di lasciare il PSI e di aderire al PCI guidato, all’epoca, in Sicilia da Girolamo Li Causi.
Nel ’47 viene eletto segretario responsabile della Confederterra. Per tre legislature all’ARS (1951/1963). Eletto a Palermo nella lista del Blocco del Popolo e poi del PCI.