Franceschi Anna
Emanuela. Una piccola questione di tempo. I misteri del caso "Orlandi"
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«Chi sa, forse, tace? Tanti sanno, ma non provano alcuno sprone a parlare, né vergogna a tacere. Bocche cucite ovunque. A ben osservare, casi di persone scomparse se ne sono verificati a migliaia nella storia poco accorta della nostra Repubblica. Ma questa è un’altra storia, vi è un intrigo, probabilmente, che passa il testimone da una sponda all’altra del Tevere. Da un ambito di potere all’altro. I media e i loro giochi di ombre hanno mostrato figure della malavita, di banchieri e banche, di tonache, di un turco, Ali Ağca, che tentava ogni utilità dall’orrendo delitto.»
(Dalla prefazione di Rosario Priore)
«Anna Franceschi è una poliziotta romana che ha fatto centinaia di indagini criminali, esperta di criminalità organizzata, instancabile esploratrice di archivi. Si è appassionata da anni al caso Orlandi, le straordinarie esperienze vissute le hanno dato quella capacità, che si acquisisce nel lavoro quotidiano, di riconoscere l’essenziale. Il congegno della fiction è semplice ed efficace, la trama ruota intorno a due personaggi, Claudia, la poliziotta, attratta da un lavoro che le dà sempre «la spinta vitale a cercare risposte agli enigmi», e padre Enrique Rodriguez Sousa, un gesuita «di rango e di rara intelligenza»: «Era lei a dover indagare, ma ogni volta si accorgeva di essere stata indagata, nell’animo, fin dentro al cuore». Un rapporto di amicizia, a volte ironico, a volte irriverente, a volte drammatico, tra due persone che avevano deciso di non ingannarsi. Il gesuita, per il ruolo che aveva in Vaticano sapeva molte cose, ma non era disposto a fare rivelazioni, l’impegno preso con Claudia era di aiutarla a porsi domande e a metterla in condizione di capire quando si dava risposte sbagliate. La poliziotta aveva memorizzato una sterminata quantità di dati sui misteri del caso Orlandi, doveva impiegare tutte le sue risorse mentali per poterli connettere nella direzione giusta per uscire dal labirinto. Era un bel gioco, che poteva diventare pericoloso. Quando il pericolo si concretizza, il gesuita è pronto a proteggerla».
(Dall’introduzione di Annibale Paloscia)