Perché il grigio? Il libro punta il riflettore su alcune questioni est-etiche, e lo fa nel grigio: senza delineare un inizio ed una conclusione, un bianco e un nero, ma restando nel mezzo della dialettica e della seduzione dell’interpretazione.
Perché tra l’arroganza del nero e la presunzione del bianco, il grigio rappresenta il pensiero critico della filosofia, la mediazione saggia tra gli assoluti, il dialogo ermeneutico.
Quattro camminate per sentieri diversi tra di loro, in compagnia di filosofi di diverso stile e tradizione, da Aristotele a Paul Ricoeur e Vladimir Jankélévitch, da Michail Bachtin a Pierre Bourdieu, da Josè Ortega y Gasset a Tzvetan Todorov.
Tutti accomunati da un filo conduttore: il confronto con la letteratura come strumento di analisi filosofica ed ermeneutica.