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Gorkij. Fra la critica e il dogma

Gorkij. Fra la critica e il dogma

Autore: Ferrari Curzia

ISBN13: 9788835951391

Anno pubblicazione: 2002

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Formato 14x21 cm., con alette, 224 pagine.

Aleksej Maksimovic Peskov, che assunse il soprannome di Gorkij (l'Amaro) intorno ai trent'anni, costituisce tuttora un caso. Tra il 1902 - quando divenne famoso con il dramma I bassifondi - e il 1936, anno della sua morte, nessuno nel mondo letterario fu piú osannato, rispettato e pagato di lui: nessuno piú di lui si propose all'estero, durante i suoi lunghi e dorati esili, come simbolo di libertà, mentre in patria veniva considerato l'esponente più autentico delle rivendicazioni sociali.

Di natura selvaggia e tuttavia sognatrice, innamorato della propria terra, che cantò con toni luttuosi, perseguitato da problemi di natura psicologica, rimase, malgrado la patina di mondanità, un rozzo, con una marcata tendenza alle atmosfere nàives, all'utopia e all'anarchismo. Prima Lenin e poi Stalin (cui si deve forse la sua oscura morte) tentarono di farne lo scrittore ufficiale del comunismo, ed è questo che rende problematico il suo itinerario e lo colloca fra la critica e il dogma.

Curzia Ferrari è nata a Milano, dove vive e lavora. Ha pubblicato opere biografiche tradotte in molti paesi, tra cui Majakovskij: la storia e il romanzo (1982), La divina Isadora (1983), Rita, vita e miracoli della santa di Cascia (1988), L'amoroso nulla (1993), Il pastore, la vittima e il regno (1995), Angela Merici tra Dio e il secolo (1998), Il cavaliere nero: il romanzo di Ignazio di Loyola (2001). Studiosa di arti figurative e di letteratura dell'Europa orientale, ha tradotto Sergej Esenin, Viktor Sosnora e i poeti "contadini".


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