Riccardo Reim
Il corpo della musa. Erotismo e pornografia nella letteratura italiana dal '200 al '900
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La parola è parte dell'eros ed è in grado di accendere il desiderio (si pensi al libro "galeotto" di Paolo e Francesca), eppure la cultura occidentale ha sempre condannato l'erotizzazione del discorso: si teme il momento in cui tace il linguaggio della ratio per far posto al linguaggio del corpo, che viene allora detto basso, animale, "osceno" proprio perché immediato e inequivocabile, presente e imperioso.
La vastissima e insospettabile produzione analizzata in questo libro - per la prima volta in modo così organico e completo - rivela una dimensione della letteratura italiana che è tempo ormai di liberare da equivoci, silenzi e censure: una sorprendente, insolente, divertita "altra faccia" che annovera la produzione "condannata" di grandi autori (dai celebri Aretino e Baffo agli insospettabili Della Casa, Galileo Galilei, Settembrini e De Amicis, a nomi poco noti ai più, come Antonio Rocco o Ferrante Pallavicino) accanto a una pubblicistica spesso tanto più diffusa quanto più scadente, come ad esempio la "letteratura goliardica" di fine '800.
Il corpo della musa si offre al lettore come una sicura mappa per esplorare un territorio quanto mai vario e ancora pressoché sconosciuto, fornendo, per di più, precise notizie biografiche e bibliografiche nonché un'ampia scelta di testi rari e introvabili.
In appendice un dizionario per autori e opere anonime o di incerta attribuzione.