Tommaso Ariemma
Il nudo e l'animale. Filosofia dell'esposizione
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Essere nati, essere al mondo, significa essere esposti. La nostra tradizione di pensiero ha sempre visto in tale esposizione una fondamentale negatività, qualcosa a cui bisogna porre rimedio.
Gli eventi del nostro tempo, ormai sotto gli occhi di tutti, mostrano quanto questo rimedio, in realtà, possa diventare la vera negazione della vita.
Dall'emozione alla tenerezza, il presente lavoro tenta di mostrare, in primo luogo, una concezione differente dell'esposizione, come indiscernibilità di affermazione e passione.
Una tale concezione implica un ripensamento della nudità e dell'animalità come dimensioni positive, estranee a ogni mancanza.
Il nudo e l'animale dicono la medesima cosa, ovvero l'essere-esposto come dimensione fondamentale dell'essere stesso.
Attraverso l'esame critico delle tesi fondamentali di filosofi (Sartre, Si-mondon, Deleuze, Derrida, Nancy) e di significative creazioni artistiche (Baudelaire, Melville, Rodin, Bacon) viene avanzato soprattutto, inseparabile da un pensiero dell'esposizione, uno statuto dell'opera d'arte come affermazione animale e messa in opera della nudità.