"Glyn stava in ascolto sulle cime silenziose. Aveva raggiunto Tal y Cefn e davanti a lui c'era un lago, luccicante sotto la luna, sormontato dalla scura cresta del Gofenion. Davanti, si disse, in quelle visioni sorgenti dal passato, dopo la battaglia di Claerion, scorrevano la lunga occupazione romana e il suo graduale ritiro, le signorie celtiche e le invasioni sassoni".
Raymond Williams ha scritto, come un antico bardo, la saga del Galles, il suo paese. Una saga lunga venticinquemila anni attraverso centinaia di protagonisti lontani secoli l'uno dall'altro eppure accomunati da una memoria legata a linguaggi, luoghi fisici, momenti che durano e mutano con la natura e con l'uomo.
Glyn, un giovane di oggi che sta cercando il nonno smarrito sulle montagne, ascolta nella notte voci che vengono da dentro lui stesso, come risvegliate da un canto magicamente presente in un paesaggio che è stato e resta protagonista di una storia ancora viva.
Chi parla, dallo spessore dei millenni, sono gli antenati che fin dalle caverne dell'era glaciale si sono succeduti nei secoli trasmettendo un modo di essere, scritto nei loro corpi e nell'ambiente naturale di cui sono parte.
Questo, che è il primo romanzo della saga, ci conduce fino all'invasione romana del Galles.