[...] La lettura dello scritto del filosofo francese consente di riprendere una discussione che, nella sua assoluta centralità, è, però, paradossalmente e colpevolmente trascurata.
Si tratta del discorso su evoluzionismo e creazionismo, sul concetto di natura, sugli esiti di questo dibattito per i rapporti fra credenti e non credenti.
Di certo a Diderot, il quale, peraltro, imposta (...) il discorso sull’evoluzionismo di contro al creazionismo, non può essere mossa alcuna critica specifica riguardo alla mancata ulteriore elaborazione della sua impostazione se non quella di appartenere, al di là di ogni facile storicismo, al suo tempo storico.
Già in questo scritto sulla natura, però, c’è una eco di un ritorno ai presocratici, in specie alla loro impostazione del problema filosofico centrale, il padre di tutti i problemi filosofici: il rapporto fra l’uomo e il mondo, o natura.
I presocratici fissarono la loro attenzione sul concetto di φύσις (natura), ciò da cui e grazie a cui ogni cosa nasce e cresce, ciò in cui ha origine e si dissolve, senza avere inizio né fine, il processo da cui tutto ciò che è esiste.
dalla Premessa di Lelio La Porta