Suzanne Saïd
Introduzione alla mitologia greca. Letture antiche e moderne
Scegli le opzioni
La mitologia è parte integrante della civiltà umana, e nella mitologia greca, in particolare, affonda le sue radici la cultura occidentale, tanto che artisti e pensatori continuano a leggere sullo sfondo del mito greco la condizione e le vicende dell’uomo contemporaneo. Dal Settecento in poi questo immenso patrimonio è oggetto di un’organica disciplina scientifica, che si intreccia con lo studio dell’antropologia, dell’etnografia, della psicanalisi, della letteratura, dell’arte, della filosofia. In questo volume, Suzanne Saïd presenta un’introduzione chiara, sintetica e rigorosa alla conoscenza della mitologia greca. Partendo dalle possibili definizioni del mito, l’opera propone una tipologia dei racconti mitici ed esamina le diverse espressioni poetiche che la letteratura greca (nell’arco di un millennio, da Omero a Fulgenzio) ce ne ha lasciato, illustrando poi le interpretazioni elaborate dagli stessi Greci e le teorie moderne sull’origine e la natura dei miti.
«Il libro di Suzanne Saïd si propone [...] di chiarire in modo conciso ma efficace alcuni elementi portanti che raramente si trovano congiunti in un’unica trattazione, in quanto sfuggono alle maglie troppo strette del lessico o a quelle troppo larghe dell’analisi culturale. Tra di essi spicca l’idea che i miti non siano entità astratte, immutabili o codificate in una qualche vetustissima sorgente, ma che esistano per noi sotto forma di storie conservate in diverse opere letterarie e artistiche, ciascuna legata a un’epoca, a un contesto e a una funzione espressiva affatto peculiari. Per questo, dopo una sommaria ma calibrata distinzione delle principali tipologie del mito greco, il capitolo più lungo del libro è dedicato a una presentazione delle principali fonti letterarie che lo conservano, da quelle poetiche (anzitutto l’epica e la tragedia) ai prosatori (anzitutto i retori, gli storici, e i mitografi veri e propri): non sempre, fra i non specialisti, si ha presente che il mito di Agamennone e Oreste percorre sotterraneamente l’Odissea, che l’Edipo di Omero è ben diverso da quello di Sofocle, che l’Elena di Saffo ha poco a che vedere con quella di Euripide, la cui Medea segna peraltro un deciso scarto rispetto alle precedenti accezioni di questa secolare figura di principessa barbara».
Dalla Prefazione di Filippomaria Pontani