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Introduzione allo studio dei calendari festivi

Introduzione allo studio dei calendari festivi

Autore: Angelo Brelich, Ignazio E. Buttitta

ISBN13: 9788864731629

Anno pubblicazione: 2015

€20.42 €21.50

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Tra le costanti che determinano la formazione e la trasformazione del pensiero calendariale – e più in generale degli orientamenti delle varie religioni – emergono i modi di reperimento delle risorse alimentari.Sono i tempi dell’accesso a queste risorse, correlati ai ritmi della natura e alle forme della produzione, che condizionano, ab origine, il primo strutturarsi del tempo festivo e dell’organizzazione sociale: «vi è un’interdipendenza funzionale tra le forme dell’esistenza economico-sociale e le forme culturali umane» (Brelich 1955: I, 63). Nelle società preistoriche, antiche e “primitive”, tanto in quelle di cacciatori-raccoglitori quanto in quelle agro-pastorali, sono innanzitutto i ritmi produttivi e riproduttivi che, segnando la fine e l’inizio di specifiche fasi dei cicli vitali, rappresentano la fine e l’inizio di segmenti temporali qualitativamente diversi, organizzando così i ritmi della vita civile e religiosa: «nascita, crescita, matura- zione, raccolto dell’alimento avvengono attraverso una serie di interventi umani e ciascuno di questi interventi, disseminati a determinati intervalli lungo il ciclo annuale, dev’essere sacralmente garantito» (Brelich 1955: I, 83). Il regolare svolgimento dei processi di generazione e accrescimento è attribuito – per decisione culturale – all’intervento delle entità divine che così manifestano il loro potere. Dalla benevolenza degli dèi si vuole che dipendano, infatti, la buona riuscita della semina, la germinazione dei semi, il raccolto abbondante e i parti degli animali domestici. Eventi, questi, non a caso celebrati ciclicamente nel corso di grandi feste annuali che li inseriscono nei quadri della fondazione dell’ordine cosmico.


Formato 15x21 cm., copertina con alette, stampato su carta FSC

Prefazione e cura di Ignazio E. Buttitta

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Angelo Brelich (Budapest, 1913 - Roma, 1977) è una delle voci più autorevoli della Storia delle religioni, , più in generale, delle nuove scienze umane. Studioso di fama internazionale, è stato allievo di Karl Kerényi all'Università di Budapest; in seguito ha ricperto il ruolo di assistente presso la cattedra di Storia delle regligioni dell'Ateneo di Roma "La Sapienza", della quale è divenuto titolare nel 1958. Ponendosi nel solco tracciato da Raffaele Pettazzoni, ha dato un contributo decisivo alla definizione dell'impianto teorico e, congiuntamente, della piattaforma metodologica caratterizzanti la disciplina storico-religiosa: in tale ottica il suo nome è indissociabile da quello di Ernesto De Martino. L'esigenza di valutare la religione come fenomeno culturale intregralmente umano, da analizzare - nelle sue espressioni concrete - con l'ausilio della comparazione storica, rappresenta uno dei tratti salienti del suo insegnamento. I suoi lavori, considerati a tutti gli effetti classici del pensiero contemporaneo, uniscono al rigore della ricerca inerente ad uno specifico ambito storico l'ampiezza della prospettiva teorica, che tocca problematiche attuali d'intresse generale riguardanti, ad esempio, il laicismo e il relativismo culturale.

Ignazio E. Buttitta. È professore ordinario di Discipline demoetnoantropologiche presso l’Università degli Studi di Palermo, dove insegna Etnologia europea, Antropologia culturale e Storia delle tradizioni popolari. Si occupa dello studio dei fenomeni di religiosità popolare in ambito euro-mediterraneo con particolare attenzione all’analisi diacronica e comparativa dei calendari cerimoniali  del simbolismo rituale. Ha condotto numerose ricerche sul campo realizzando anche un’ampia documentazione audiovisuale e fotografica. Tra le sue principali pubblicazioni: Il fuoco. Simbolismo e pratiche rituali (2002); I morti e il grano. Tempi del lavoro e ritmi della festa (2006);Verità  menzogna dei simboli (2008); Continuità delle forme e mutamento dei sensi. Ricerche e analisi sul simbolismo festivo (2013); La danza di Ares. Forme e funzion delle danze armate (2014).

 

INDICE

  • Prefazione di Ignazio E. Buttitta p. 7
  • Introduzione allo studio deI calendari festivi - I parte
  • Premessa p. 35
  • Capitolo I - Feste e computo del tempo p. 43
  • Capitolo II - I calendari festivi nella storia p. 71
  • Introduzione allo studio deI calendari festivi - II parte: la definizione culturale del tempo
  • Capitolo I - Il II millennio a.C. nell’Oriente mediterraneo p. 131
  • Capitolo II - Il problema del calendario «proto-indoeuropeo» p. 137
  • Capitolo III - Il calendario vedico p. 145
  • Capitolo IV - Il calendario persiano p. 153
  • Capitolo V - Considerazioni sui calendari vedico e iranico .p. 163
  • Capitolo VI - Il calendario festivo degli Hittiti p. 165
  • Capitolo VII - Conclusioni p. 171
  • Capitolo VIII - I calendari festivi della Grecia antica p. 173
  • Capitolo IX - Il calendario festivo attico p. 179
  • Capitolo X - Il calendario arcaico romano p. 207
  • Elenco delle opere citate p. 237

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