Israele è di fronte al suo futuro. Deve scegliere se proseguire la politica di repressione nei confronti dei palestinesi sapendo che nel giro di venti, al massimo venticinque anni, rischia di non esistere più come Stato ebraico.
Deve scegliere se rinunciare agli insediamenti nei territori occupati, consentire la creazione di uno Stato palestinese con Gerusalemme Est come capitale ed essere accettato, finalmente, per quello che è, un paese non musulmano in mezzo al mondo islamico.
Ma com'è fatto questo paese? Come vive da 54 anni in guerra con i suoi vicini? Come si vive sotto le bombe, con i bunker sempre pronti, con una costante incertezza sul futuro? Quale società, tra esercito e night club, tra alta tecnologia e deserto, tra formidabili tradizioni culturali e la confusione della pubertà, si è potuta costruire in anni di tensione?
Questo libro offre un intenso sguardo dall'interno per comprendere la complessa realtà di un paese nato dalle aspirazioni nazionali degli ebrei e dall'Olocausto, oggi di fronte al momento più drammatico della sua storia.