Figure del delirio tra filosofia del linguaggio e psicopatologia
Quante volte siamo stati infastiditi da squilli o da SMS che continuavano ad arrivare sul telefonino della persona amata? Quanti casi di cronaca ci hanno sconcertato nell’apprendere che un “tranquillo” vecchietto a un certo punto ha imbracciato un fucile, brandito un bastone o un coltello per ferire a morte un coetaneo rivale d’amore? In un modo o nell’altro le emozioni o, peggio, i deliri di gelosia fanno parte della nostra quotidianità molto piú di quanto non immaginiamo.
Si può tuttavia essere piú o meno sensibili a questa emozione o a questa idea morbosa, come dimostrano le cruenti storie d’amore perverso e criminale.
Questo saggio cerca di spiegare, attraverso i risultati di un’esperimento che ha coinvolto alcuni protagonisti di raccapriccianti omicidi di gelosia e due gruppi di studenti universitari, cosa determini i sentimenti e le rappresentazioni cognitive della gelosia e come proviamo a giustificarne le loro tragiche conseguenze.
Tali problemi sono esaminati dalla prospettiva delle scienze cognitive, facendo cioè dialogare ambiti di sapere che adottano misure diverse ma non inconciliabili, come quelle della filosofia del linguaggio, della psicologia e della psicopatologia.