Ferretti Francesco
La mente degli altri. Prospettive teoriche sull'autismo
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Gli esseri umani sono circondati da altre persone oltre che dagli oggetti del mondo esterno. Che tipo di relazione regola i contatti tra gli umani? In che cosa tale relazione è diversa da quella che regola il loro rapporto con il mondo esterno? E, ancora, esistono specifici sistemi cognitivi alla base dei rapporti interpersonali?
L'autismo si rivela un utile banco di prova per rispondere a domande di questo tipo. Per quanto la sindrome autistica sia in effetti fortemente eterogenea (al punto che sarebbe più opportuno parlare di "autismi", al plurale, come si sostiene in uno dei saggi del libro), la maggior parte degli studiosi è concorde nel considerare uno dei suoi tratti peculiari l'incapacità degli autistici di considerare gli altri come agenti intenzionali, ovvero come soggetti il cui comportamento è generato da proprio stati mentali interni.
Soffrendo di tale incapacità, gli autistici considerano le persone che li circondano, in un certo senso, allo stesso modo in cui considerano gli oggetti. Per questo motivo, lo studio dei sistemi cognitivi alla base dell'autismo può aiutarci a comprendere uno dei deficit piú gravi che colpiscono questi individui: il forte isolamento sociale.