La pratica riflessiva e il diario di formazione

Mario Polito, Luca Bernasconi, Marina Bernasconi, Daria Delorenzi

La pratica riflessiva e il diario di formazione

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    Siamo distribuiti su tutto il territorio nazionale da Messaggerie Libri. La promozione è affidata a EmmePromozione.

    Pag. 168, pubblicato il 01/07/2017.

    In questo studio mettiamo in evidenza il valore dell'uso del diario di pratica professionale come utile strumento di riflessione critica sul proprio lavoro di docenti.

    Le scritture elaborate durante i periodi di stage dagli studenti bachelor sono state analizzate attraverso gli strumenti della ricerca qualitativa. Esse rivelano l'unicità di ogni diario e svelano tratti della personalità degli autori che permettono di chiarire i loro punti di forza e i loro dilemmi professionali e, a partire da questi, di sviluppare percorsi di formazione e di autoformazione.

    La pratica riflessiva porta così gli autori dei diari verso una crescita personale e professionale.

    INDICE

    Introduzione

    I. Le caratteristiche della pratica riflessiva
    Introduzione
    Socrate e la pratica riflessiva
    Come si esercita la pratica riflessiva?
    Pratica riflessiva tra umiltà e arroganza
    La distinzione di Schön tra la pratica riflessiva durante l’azione e la pratica riflessiva dopo l’azione
    Pratica riflessiva e situazioni problematiche
    Quando è necessario usare la pratica riflessiva?
    Obiezione: è sufficiente essere un insegnante riflessivo?
    Gli strumenti della pratica riflessiva
    Le caratteristiche del diario di formazione
    Le caratteristiche della supervisione
    Analisi dettagliata della supervisione formativa
    La ricerca-azione
    Alcune caratteristiche specifiche della ricerca-azione
    La sequenza dei passaggi della ricerca-azione
    La pratica riflessiva e l’apprendimento autoregolato
    Consapevolezza delle proprie teorie di attribuzione
    La formazione continua
    La condivisione comunitaria
    Conclusione

    II. Identità professionale e orizzonti di senso
    La matrice di fondo
    Le radici umanistiche
    La pedagogia dell’impregnazione
    La scrittura per rafforzare la propria identità professionale

    III. Teorie per orientare la pratica riflessiva attraverso l’uso del diario
    Introduzione
    Dare senso all’esperienza
    Un sapere dell’educazione
    Un buon pratico
    Valorizzare il sapere che viene dall’esperienza
    Coltivare la pratica riflessiva
    Maestria e signoria
    Scrivere il diario e lavorare con il diario
    Il diario e il mondo personale
    I dilemmi per scrivere della complessità
    Il docente è un artista, un pratico e un ricercatore
    L’incertezza
    Formarsi biograficamente
    Il mondo soggettivo
    Intrecciare fili
    La parola scritta come soglia

    IV. Il diario come ricerca: un’esperienza nella formazione degli insegnanti
    Introduzione
    Fotografare scritture
    Il progetto tra formazione e ricerca
    Orientamenti metodologici
    Le scritture sono tracce che gli altri ci regalano
    L’analisi dei dati
    Leggere, rileggere, evidenziare
    Non scartare
    Ricerca delle domande e delle affermazioni formative
    Ricerca dei dilemmi
    «Le etichette creative» un primo passo verso la categorizzazione
    Precisare le «etichette creative»
    Cercare una visione di insieme
    Dalle «etichette creative» alle prime categorie
    Il diario visto dagli studenti
    Le categorie e le loro parole chiave
    Le categorie finali
    Le categorie in percentuale
    Colorazione dei diari degli studenti secondo le macro-categorie individuate
    I modi del pensare
    Sintesi metodologica, i livelli di analisi
    Le teorie emergenti
    1. L’unicità di ogni diario
    2. Le scelte tematiche degli studenti, i loro focus
    3. Modi del pensare
    4. I diari sono luoghi formativi
    Alcune considerazioni conclusive
    Co-ricercare: il ruolo di docenti e ricercatori
    Il nostro agire tra formazione e ricerca. Essere docenti e ricercatori, il Giano bifronte del nostro ruolo

    V. Diamo voce ai docenti in formazione
    Introduzione
    Docente A. Il diario come strumento per migliorare la relazione «docente/allievo»
    Confronto tra i diari del docente e i diari degli allievi
    Dalle conclusioni del docente
    Docente B. Il diario di scuola
    Dal diario, 3 settembre
    Dal diario, 17 settembre
    Dal diario, 10 gennaio
    Docente C. Il dono di una classe difficile
    Il mio primo intervento: lettera alla quarta C
    Analisi delle risposte degli allievi alla mia lettera

    VI. La scrittura diaristica nella formazione socio-sanitaria
    Introduzione
    L’uso della scrittura diaristica durante le pratiche professionali nei contesti formativi degli operatori socio-sanitari
    Tra apprendimenti e dilemmi, alla ricerca del momento apicale
    L’incontro di restituzione, un incontro di formazione
    Alcune considerazioni conclusive

    VII. Conclusioni
    Indicazioni e suggerimenti per l’uso del diario di formazione
    Il lavoro sui diari ci ha insegnato molte cose...

    Marina Bernasconi, docente di scienze dell’educazione presso il Dipartimento della Formazione e dell’Apprendimento (DFA) della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) e operatrice pedagogica per l’integrazione presso l’Ufficio della Pedagogia Speciale del Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport del Canton Ticino. Esperta di metodologie autobiografiche e di differenziazione pedagogica.

    Mario Polito, Psicologo, Psicoterapeuta, Pedagogista. È formatore nei corsi di aggiornamento per insegnanti. Ha pubblicato vari libri dedicati all’apprendimento, al metodo di studio, alla motivazione, alla comunicazione in classe e allo sviluppo dell’intelligenza emotiva, o intelligenza del cuore. Collabora con il Dipartimento della Formazione e dell’Apprendimento (DFA) della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) di Locarno.

    Luca Bernasconi, docente di scienze dell’educazione presso il Dipartimento Formazione e Apprendimento (DFA) della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) e operatore pedagogico per l’integrazione presso l’Ufficio della Pedagogia Speciale, Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport del Canton Ticino.

    Daria Delorenzi, psicopedagogista e docente di scienze dell’educazione presso il Dipartimento Formazione e apprendimento (DFA) della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) a Locarno. Lavora nella formazione degli insegnanti di scuola media e di sostegno pedagogico. Accompagna i lavori di ricerca degli studenti sui temi della differenziazione, della pedagogia del progetto e dell’educazione all’affettività e alla sessualità.