Friedrich Engels, anche se è difficile ricordarsene leggendo La situazione della classe operaia in Inghilterra, aveva ventiquattro anni quando scrisse questo libro. Era però eccezionalmente qualificato per questo compito. Proveniva da una ricca famiglia di industriali cotonieri di Barmen, in Renania, una famiglia che, per di più, aveva avuto l’accortezza di stabilire una filiale proprio a Manchester, nel centro stesso del capitalismo industriale. Il giovane Engels, circondato dagli orrori del primo capitalismo industriale e per reazione contro il gretto a farisaico pietismo della sua famiglia, imboccò la strada percorsa di consueto dai giovani intellettuali progressisti della fine degli anni Trenta. Come il suo contemporaneo Karl Marx, di poco più anziano di lui, divenne un «hegeliano di sinistra»... […]
Non è chiaro se la decisione di stabilirsi in Inghilterra fosse sua o del padre. Probabilmente la favorirono entrambi per opposti motivi: il vecchio Engels al fine di allontanare il rampollo rivoluzionario dalle agitazioni che travagliavano la Germania e di farne un solido uomo d’affari, il giovane Engels per trovarsi nel cuore del capitalismo moderno e avvicinarsi ai grandi movimenti del proletariato inglese, nel quale egli già riconosceva la forza rivoluzionaria cruciale del mondo moderno. […]
La verità è che l’opera di Engels rimane oggi, come lo era nel 1845, il miglior libro sulla classe operaia del tempo.
dall’Introduzione di E.J. Hobsbawm