Quando Jean Macquart, di ritorno dalla battaglia di Solferino, arriva nel villaggio della Beauce, nel nord della Francia, si ritrova presto coinvolto nell’aspra disputa per la divisione della terra tra i tre figli di papà Fouan essendosi innamorato di Françoise.
In una comunità in cui la terra è tutto, la rivalità tra fratelli si trasforma rapidamente in odio brutale, poiché Buteau si dichiara insoddisfatto di ciò che gli viene assegnato.
Che si tratti di terra o di sessualità, è il desiderio di possesso brutale che è al centro di questo quindicesimo romanzo dei Rougon-Macquart, indubbiamente uno dei più sconvolgenti, ma ciò che Zola desiderava particolarmente, quando pubblicò il libro nel 1887, era dipingere un quadro della campagna e dei contadini, descritti come una sorta di umanità primitiva avida di guadagno, divorata da una passione per la terra che può sfociare in atti criminali.
Tutto il libro è intriso di una bestialità che sconvolse i lettori dell'epoca e sollevò polemiche violente.