Bruno Luverà
La trappola. Controinchieste sui fatti di Genova e sul movimento globale
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«Per un pacifista, che tiene le braccia alzate, essere attaccato senza alcun motivo, è qualcosa di terribile». A Genova nel luglio del 2001 dalle duecento alle trecentomila persone si danno appuntamento in nome di «un altro mondo possibile». Un'inedita alleanza tra laici e cattolici. Li attende la trappola: il manganello si abbatte su manifestanti inermi, in piazza e nel chiuso di scuole e caserme. Vengono sospesi diritti fondamentali, oltraggiata la dignità personale. Carlo Giuliani è ucciso da un carabiniere. A Genova si sperimenta la «tolleranza politica zero».
A un anno di distanza, grazie al racconto dei protagonisti, alla visione di centinaia di ore di filmati, l'autore ricostruisce tessera dopo tessera il mosaico del G8: dall'addestramento delle forze dell'ordine per colpire i “nemici” del movimento, alle cariche contro i pacifisti, dalla presenza di infiltrati dell'estrema destra ed indipendentisti, alle disattese informative dei servizi segreti che avevano comunicato in anticipo la strategia del Black bloc. Genova diventa un evento fondante del movimento globale, di cui si traccia un'accurata mappa, evidenziando l'identità plurale del «popolo dei sognatori», le differenze con la galassia nera degli antiglobalizzatori. Di fronte al populismo della nuova destra europea e alla crisi della socialdemocrazia il movimento globale rappresenta la cellula germinale di una nuova sinistra.