Gianni Flamini
L'amico americano. Presenze e interferenze straniere nel terrorismo in Italia
Scegli le opzioni
Terrorismo, parola terribile per quel che significa in termini di vite umane stroncate, ma anche parola usata per giustificare opportunismi, strumentalizzazioni e funambolismi politici. Il terrorismo evocato ora in tutti i paesi è quello internazionale, dietro il quale tutto il resto scompare.
E invece esistono, e sono esistiti, anche terrorismi nazionali altrettanto efferati, come quello che per decenni ha compiuto i suoi sanguinosi attacchi in Italia.
Ma nessuno ne parla più e questo silenzio è una colpevole rinuncia a capire quanto sta accadendo fuori dal microcosmo italiano.
Significa privarsi di stimoli di analisi che permettono di comprendere come il terrorismo, internazionale e nazionale, oggi e nel passato, sia sempre stato uno strumento nelle mani della politica.
In Italia è servito a condizionare e a stravolgere la vita politica e sociale secondo un progetto ideato e attuato certamente non in un covo terrorista.
Riesaminandone la storia, mentre nel mondo imperversa il vortice delle parole in libertà, si può scoprire che alcuni di quegli Stati ora intenti a compiangere la propria condizione di vittime dopo essere stati costretti a contare i propri morti per mano del terrorismo, hanno a loro volta usato i medesimi sistemi nei confronti di popoli e di governi nemici e perfino amici, come l'Italia.