Tra saggistica e narrativa un insolito decalogo per affrontare «da sinistra» la società, la politica, la cultura. Giorgio Van Straten cerca di contribuire - da scrittore - a ridefinire un'identità perduta.
Cerca strumenti e parole, azioni e motivazioni, per opporsi alla stagione della destra, al dominio del mercato, alla crisi della società occidentale. Ora con un racconto, ora con una riflessione più precisa, coglie lo spirito del tempo, raccontando la sinistra che ha perso, i suoi smarrimenti, i suoi errori.
E' anche il decalogo - pieno di dubbi, e forse per questo motivo più incisivo - di un uomo nato e cresciuto nel secolo delle ideologie. Cosa salvare di quell'esperienza? Cosa portarsi dietro? Con quale metro va rimisurato il futuro?
"... se fosse un fatto personale, allora questo libro non avrebbe senso e tanto varrebbe, come dice uno scrittore mio coetaneo molto celebrato, andarsene a spasso con la fidanzata".