
Karl Marx
Miseria della filosofia. Risposta alla Filosofia della miseria di Proudhon
«Il signor Proudhon ha la sventura di essere misconosciuto in Europa in un modo singolare. In Francia egli ha il diritto di essere un cattivo economista perché passa per un buon filosofo tedesco. In Germania ha il diritto di essere un cattivo filosofo, perché passa per uno dei migliori economisti francesi. Noi, nella nostra duplice qualità di tedeschi e di economisti, abbiamo voluto protestare contro questo duplice errore.
Il lettore comprenderà come, in tale opera ingrata, siamo stati spesso costretti ad abbandonare la critica di Proudhon per fare quella della filosofia tedesca, e a permetterci alcune osservazioni sull’economia politica in generale.» Prefazione di Karl Marx.
La Miseria della filosofia del 1847 non è soltanto uno scritto contro Proudhon ma è l’opera nella quale, «per la prima volta, benché soltanto in forma polemica» (Prefazione del ’59 a Per la critica dell’economia politica), furono indicati da Marx “i punti decisivi” della concezione materialistica della storia.
Prefazione di Friedrich Engels.
Introduzione di Nicola Badaloni.
Formato 15x21 cm., pag. 315.
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INDICE
Introduzione
Nota al testo
Miseria della filosofia
Premessa
Capitolo primo. Una scoperta scientifica
1. Opposizione del valore d’uso e del valore di scambio
2. Il valore costituito ovvero il valore sintetico
3. Applicazione della legge della proporzionalità del valore
Capitolo secondo. La metafisica dell’economia politica
1. Il metodo
2. La divisione del lavoro e le macchine
3. La concorrenza e il monopolio
4. La proprietà fondiaria o la rendita
5. Gli scioperi e le coalizioni degli operai
Appendici
Marx a Pavel Vasilevič Annenkov
Discorso sulla questione del libero scambio
John Gray e i buoni di lavoro
Su P.-J. Proudhon. Lettera a J.B. von Schweitzer
Miseria della filosofia (1880)
Friedrich Engels, Prefazione a «Miseria della filosofia»
Indice bibliografico
Indice dei nomi
Karl Marx nacque a Treviri il 15 Maggio 1818 da Heinrich, avvocato, e da Henriette Pressburg. Dopo il liceo, Marx andò a studiare prima a Bonne poi all’università di Berlino. Dopo aver tentato la carriera accademica, si dedicò al giornalismo e divenne redattore della Gazzetta Renana. Il giornale fu censurato e Marx si trasferì a Parigi. Qui conobbe Proudhon, Heine, Bakunin e soprattutto Friedrich Engels (1820-1895), che gli sarà amico e collaboratore per tutta la vita. Nel 1844 uscì a Parigi il primo e unico numero degli Annali franco-tedeschi, che conteneva due scritti di Marx, La questione ebraica e l’Introduzione alla Critica della filosofia hegeliana di diritto pubblico. Sempre nel ’44 scrisse i Manoscritti economico-filosofici. Si trasferì a Bruxelles dove, insieme ad Engels, scrisse La sacra famiglia (1845); L’ideologia tedesca e le 11 Tesi su Feuerbach. Nel 1847 scrisse la Miseria della filosofia contro il socialismo utopistico. Nel 1847 la Lega dei Comunisti chiese a Marx di scrivere un manifesto del loro movimento ed egli accettò pubblicando nel 1848 il famoso Manifesto del partito comunista. Si stabilì definitivamente a Londra. Qui scrisse i Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica (meglio conosciuti come i Grundrisse) nel 1857-59; Per la critica dell’economia politica (1859). Nel 1864 fondò l’associazione internazionale dei lavoratori, conosciuta come la Prima Internazionale. Nel 1867 pubblicò il primo libro de Il Capitale. Gli altri due appariranno postumi a cura di Engels nel 1885 e nel 1894. Nel 1875 scrisse la Critica del programma di Gotha. Marx morì il 14 Marzo 1883 ed è sepolto nel cimitero di Highgate a Londra.