Una sconcertante scoperta delle neuroscienze è che la cosiddetta sfera spirituale dell’uomo, ovvero il suo meditare, innamorarsi, argomentare, è del tutto materiale, di una singolare materia biologica denominata neurone.
Tra gli studiosi impegnati a svelare i segreti di queste straordinarie cellule, alcuni hanno intrapreso una strada che cerca invece di prescindere dalla loro materialità, puntando a comprendere la loro peculiare funzione di calcolare. Costoro non usano quindi come strumenti provette e apparecchi medicali, bensí la matematica e i computer.
Il libro traccia la storia di questa impresa. Gli intenti dei suoi primi esponenti erano di riprodurre funzioni cognitive umane, per meglio comprenderle, ma presto le reti di neuroni immateriali si rivelarono cosí potenti da allettare diversi ambiti applicativi, e oggi si adottano in campi come le previsioni meteorologiche, o il controllo del traffico aereo. Viceversa i neuroscienziati sono stati a lungo scettici nei confronti di questi studi, fidandosi solo delle loro misure su neuroni che stanno nei cervelli.
Il libro mostra come dai primi tipi di neuroni immateriali, in cui l’estro matematico dei loro creatori aveva dominato rispetto alle somiglianze con quelli materiali, si sia transitati via via verso artefatti informatici sempre piú prossimi al funzionamento delle cellule tramite cui pensiamo, accolti oggi a pieno diritto tra i metodi delle neuroscienze.