Collochiamo al centro la periferia, concentriamoci sulle piccole cose invece che sulle grandi, mettiamo a fuoco esperienze lasciate in ombra e trascurate: gli interstizi della vita quotidiana.
Essi ci aprono spiragli sui fenomeni che "stanno in mezzo" tra altri maggiormente visibili e su quegli universi a parte che sono intrecciati con il mondo cosiddetto normale. Ponendo l'accento sulle esperienze interstiziali, si fanno scoperte interessanti su se stessi e sulla società in cui si vive: si scopre la relatività o la reversibilità di certe impostazioni che si sono ereditate, si individuano nuovi valori e si apprezzano le fasi intense e misteriose del passaggio da una situazione esistenziale all'altra.
Questo piccolo libro, scritto con un taglio saggistico-letterario accessibile a chiunque, riprende e dilata un'idea lanciata in chiave socio-antropologica in libri scientifici precedenti: Sociologia degli interstizi (1998); Interstizi (2002); Le piccole cose (2004).