
Lorenzo Gianotti
Putin e la Russia. Irresistibile e anacronistico ritorno all'autocrazia
Pagine: 256.
[…] negli anni della senescenza di Brežnev, il Kgb restava il più efficiente apparato sovietico, dunque il solo che realisticamente potesse colmare il vuoto di potere; e quando l’Urss collassava e ogni sovietico stentava a raccapezzarsi, «quando tutti si trovavano alla spasmodica ricerca di nuove visioni, Putin restò fedele alla disciplina della corporazione », e fu in quella circostanza che accumulò i titoli necessari a scalare i vertici del potere. In qualche intellettuale la sua apparizione aveva suscitato un temperato stupore […]. Aleksander Zinovev lo riteneva l’unico personaggio capace di resistere alla sconvolgente americanizzazione della Russia e di assicurare la stabilizzazione del paese. A sua volta Solženicjn distingueva tra la sua piattaforma politica iniziale, in evidente continuità con le rovinose scelte di El’cin, e il successivo profilarsi di una personalità capace di rimediare ai disastri degli anni novanta.
Con il trascorrere del tempo l’identità di Putin si è precisata. Riconoscendo l’eccezionale impatto della politica putiniana, Garry Kasparov, già campione di scacchi e poi esponente dell’opposizione, sostenne che la domanda a cui occorreva dare risposta non era più «Chi è Putin?», bensì «Che cos’è la Russia di Putin?». L’ambasciatore americano a Mosca l’ha definita uno «Stato mafioso», dominato da una cleptocrazia autoritaria e corrotta che comprende l’alta burocrazia, gli oligarchi e la criminalità organizzata sotto la ferula di Putin. Per la verità era stato il procuratore spagnolo José Grinda Gonzales a ricorrere per primo all’espressione di «Stato mafioso», quando in un documento giudiziario aveva rilevato che per raggiungere i suoi scopi politici il governo russo era ricorso alla criminalità organizzata, consegnando ad essa settori economici d’importanza strategica, quale la produzione di alluminio. Su questa strada il ventaglio degli strumenti adoperati dal Cremlino risulta assai vasto e raggiunge ambienti insospettabili.
INDICE
Post scriptum 7
Introduzione 9
Origini 15
Il servizio nel Kgb 22
La missione a Dresda 26
Vicesindaco di San Pietroburgo 32
Come fronteggiare la penuria 43
Le relazioni con la Germania 49
La banda di Tambov 54
La congrega degli amici 59
A Mosca, a Mosca 70
La lotta per il trono del Cremlino 78
La seconda guerra cecena 84
La verticale del potere 98
Gli oligarchi: Chodorkovskij e Abramovič 108
Occidentalismo e asiatismo 117
L’ideologia della “nuova” Russia 130
Trono e altare: la chiesa ortodossa 140
Un’economia anchilosata 148
Il capitalismo degli amici 159
Il patrimonio di Putin 179
La lotta alla corruzione 185
Un esercizio temerario: informare 196
La “nuova aristocrazia” della sicurezza 207
Il superuomo 219
Berlusconi e Putin 224
Dopo il 4 dicembre 2011 234
Bibliografia 251
Lorenzo Gianotti Ha una consolidata conoscenza della Russia e dell’est europeo. Tra le opere pubblicate citiamo: L’Ottobre ungherese sulla rivolta magiara dell’autunno 1956 (1986); Gli operai della Fiat hanno cento anni (1999); L’enigma Codeca (2002); Umberto Terracini. La passione civile di un Padre della Repubblica, Editori Riuniti, 2005. Collabora con il quotidiano Il Secolo XIX. È stato senatore della Repubblica (Pci, Pds) nel corso di tre legislature.