
Bruno Tobia
«Salve o popolo d'eroi...». La monumentalità fascista nelle fotografie dell'Istituto Luce
Pagine: 240, formato 16x23.5 cm.
Con fotografie in bianco e nero su carta patinata.
La gestione autoritaria dello Stato, i rituali politici e l'uso spregiudicato dei nuovi mezzi di comunicazione di massa, non sono stati gli unici strumenti di consolidamento del regime fascista. Anche un uso abile della memoria nazionale ha consentito a Mussolini di conquistare le coscienze degli italiani. In quest'ambito i monumenti edificati nel Ventennio costituiscono una testimonianza insostituibile in quanto "luoghi della memoria" progettati o utilizzati dal regime a scopo propagandistico. Le numerose celebrazioni, visite e manifestazioni che vi si tenevano, avevano lo scopo di far convergere l'attenzione degli italiani su eroi o episodi della nostra storia nazionale selezionati in funzione della loro utilità alla politica del regime. I fotografi dell'Istituto Luce non si lasciarono sfuggire l'occasione di documentare ogni momento importante di questo culto: dalle innumerevoli visite al Vittoriano, trasformato in vero e proprio centro di irradiazione della politica monumentale del fascismo, alla ripresa dei solenni rituali in difesa dei "sacri" confini nazionali.
Bruno Tobia insegna storia contemporanea all'università di Roma La Sapienza. Ha studiato a lungo la storia del movimento antifascista tra le due guerre. Attualmente si occupa di problemi connessi al Nation Building in Italia e di simbologia politica. Tra le sue pubblicazioni: Una patria per gli Italiani. Spazi, itinerari, monumenti nell'Italia unita, 1870-1900 (1991) e L'Altare della Patria (1998).