Stato di diritto e società civile

Nicolao Merker, Immanuel Kant

Stato di diritto e società civile

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Dall’Introduzione di Nicolao Merker:

[...] L’assioma della libertà piú ampia possibile è la regola principale secondo la quale deve venir valutato ciò che è il diritto e ciò che è il bene. Lo Stato non è un gioco di marionette in cui i pupazzi si muovono secondo l’arbitrio di un unico individuo. Uno Stato è felice quando è composto di uomini che agiscono indisturbati secondo le loro proprie convinzioni; e la costrizione che vi ha luogo deve venir adoperata soltanto per frenare coloro che osino intrusioni violente nella libertà altrui. Quanto piú assennata è la nazione, tanto meno sarà necessario porre limiti alla libertà di essa [...]. Colui al quale spetta di amministrare sia il bene comune sia la giustizia deve perciò seguire la norma che la costrizione regni il meno possibile e sia soltanto il mezzo con cui chi della libertà fa un retto uso venga protetto contro coloro che la turbano.

[...]. Il tema della sovranità popolare esprimentesi in una democrazia diretta in cui «i deputati del popolo non sono né possono essere i suoi rappresentanti», ma sono nient’altro «che i suoi commissari» (adempienti un mandato imperativo e quindi anche destituibili e revocabili) in quanto la «sovranità popolare», consistendo «essenzialmente nella volontà generale», non può «essere rappresentata» (Rousseau, Contratto sociale, III, 15) nel senso della teoria parlamentare liberale: tale tema democratico traspare effettivamente quando il Kant della Dottrina del diritto afferma che «il sovrano universale […], considerato secondo le leggi della libertà, non può essere altri che il popolo stesso riunito» (§ 47), e quando di questo «popolo riunito», in cui «risiede originariamente il potere supremo», dice ch’esso «non rappresenta piú soltanto il sovrano, ma è lui stesso il sovrano» (§ 52).


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