
Denis Diderot
Supplemento al Viaggio di Bougainville
Pagine: 132, formato 15x21.
Traduzione e cura di Antonio A. Santucci.
Postfazione di Donatello Santarone.
Nell’aprile 1768 aveva soggiornato a Tahiti un barone francese, Louis-Antoine de Bougainville, capitano di vascello della Marina regia e protagonista del primo periplo del mondo compiuto da un francese. Su questo soggiorno nell’isola polinesiana il colto e spregiudicato capitano, allievo del matematico e filosofo illuminista d’Alembert, scrisse le pagine più suggestive di quel Viaggio intorno al mondo apparso nel 1771 a Parigi e ricco di importanti conoscenze di carattere geografico e cartografico su quelle terre lontane e misteriose. Al fascino di quelle pagine non si sottrasse Denis Diderot (1713-1784), il quale, nonostante fino ad allora si fosse dimostrato critico sulle meraviglie dello stato di natura, dedicò una recensione al Viaggio del capitano francese, per poi, nel 1772, terminare il Supplemento al Viaggio di Bougainville, oggi riproposto nella cura e nella traduzione di Antonio A. Santucci, studioso gramsciano prematuramente scomparso nel 2004. Il libro – di notevole interesse per lo studio dell’immagine europea del mondo non occidentale – è costruito sotto forma di dialogo e presenta alcune delle problematiche più care a Diderot. “L’importanza storica dei viaggi in periodo illuministico, l’interesse scientifico per le nuove scoperte geografiche, il problema già affacciatosi con Montaigne di ‘una molteplicità di culture non scandite nel tempo, ma coesistenti nello spazio’, il ‘mito del buon selvaggio’, la disputa sullo stato di natura e sulle leggi della propagazione, l’ideologia coloniale e l’anticolonialismo, sono temi tutt’altro che obsoleti, e conferiscono al dialogo diderotiano un’innegabile attualità” (Santucci). In particolare sui temi del sesso e della religione la polemica antiteologica di Diderot è violenta, accusando i pregiudizi religiosi e gli apparati della Chiesa di voler inculcare imperativi morali, quali il “peccato”, estranei al naturalismo dei nativi tahitiani. Il tutto con un fervore anticolonialista che viene confermato dai saggi tradotti in appendice, i quali provengono dalla collaborazione di Diderot a quella che è stata defi nita la più potente “macchina bellica” dell’anticolonialismo nel XVIII secolo, cioè la Storia delle due Indie dell’abate Raynal.
INDICE
Introduzione p. 7
1. Un celebre viaggio nei mari del Sud. – 2. I tre padroni dell’umanità. – 3. Per una «ecologia dell’uomo».
Supplemento al Viaggio di Bougainville
I. Giudizio sul Viaggio di Bougainville 25
II. Gli addii del vecchio 39
III. Il colloquio tra il cappellano e Orú 49
IV. Seguito del colloquio tra il cappellano e Orú 65
V. Seguito del dialogo tra «A» e «B» 75
Appendice 89
La morale 91
Le nazioni selvagge 97
Le colonie in generale 107
Postfazione
Anticolonialismo e interculturalismo di Diderot, di Donatello Santarone 121
Antonio A. Santucci (1949-2004) è stato uno degli studiosi di Gramsci più noti nel mondo. Ricercatore dell’Istituto Gramsci, negli anni in cui l’Istituto era un prestigioso centro di studi e di ricerche del Partito comunista italiano, ha poi lavorato presso l’editore Laterza e insegnato in diverse università italiane. Tra i più brillanti e profondi intellettuali marxisti degli ultimi trent’anni, Antonio Santucci è stato, con il suo maestro Valentino Gerratana, come ha scritto Eric J. Hobsbawm, “il massimo studioso dei testi gramsciani sul piano filologico”. Coniugando “una solida erudizione in numerosi terreni della storia del pensiero con un’intelligenza ironica e intransigente e con uno spirito arguto venato appena da un soffi o di malinconia”, egli “fu anche il maggior interprete di Gramsci”. Di questa attività e della sua tagliente e asciutta prosa polemica, presente in tanti articoli giornalistici, dà conto, in particolare, una recente raccolta di scritti, Affermare la verità è una necessità politica, Università di Salerno – Rubbettino, 2011. Santucci ha curato, inoltre, edizioni critiche di Marx, Engels, Labriola e Gramsci: K. Marx, Salario, prezzo e profitto, Editori Riuniti, 1984; A. Labriola, Saggi sul materialismo storico, Editori Riuniti, 2000; A. Gramsci, L’ordine nuovo (1919-1920), Einaudi, 1987 (con V. Gerratana); A. Gramsci, Lettere 1908-1926, Einaudi, 1992; A. Gramsci, Lettere dal carcere (1926-1937), Sellerio, 1996; A. Gramsci, Antologia, Editori Riuniti university press 2012. Ricordiamo, infine, i seguenti saggi: Antonio Gramsci 1891-1937, Sellerio, Palermo 2005; Senza comunismo. Labriola, Gramsci, Marx, Editori Riuniti, Roma 2001.