Angelo Brelich
Teatri di guerre agoni culti nella Grecia antica
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Ho avuto la fortuna di conoscere Angelo Brelich agli albori degli anni Sessanta. Lo ricordo conferenziere, e affabulatore, a Cagliari, dove veniva frequentemente invitato da Ernesto De Martino, nell'università cui mi ero iscritta appena diciottenne, pronta a seguire virtute e conoscenza non solo nel mio campo di elezione, quello della filologia classica. Ho quindi letto, dopo Gli eroi greci (già usciti nel 1958), la Introduzione alla storia delle religioni (1966) e, naturalmente, Paides e Parthenoi (1969).
Degli scritti ‘minori’, raccolti in questo volume, mi erano noti gli interventi ‘stravaganti’ (nel senso indicato da Giorgio Pasquali) dello storico delle religioni sul teatro greco, ma nulla sapevo di Guerre, agoni e culti nella Grecia arcaica, che, già al momento della sua pubblicazione (1961), non mancò di suscitare reazioni contrastanti, fors'anche urtando la suscettibilità di qualche illustre studioso (penso ad Arnaldo Momigliano) per la sua perigliosa ‘novità’, così percepita da un punto di vista storico stricto sensu.
(dalla Prefazione di Maria Grazia Bonanno)