
Kerényi K., Mann T.
Thomas Mann - Karol Kerényi. Dialogo. Lettere 1934 - 1955
Formato 15x21 cm., 224 pagine.
Prefazione di Domenico Conte.
Questo libro contiene l’intero colloquio epistolare che ho potuto svolgere con Thomas Mann dal 27 gennaio 1934 fino alla sua morte (con un’unica forzata interruzione tra il 7 settembre 1941 e il 21 dicembre 1944). Già nel 1944 avevo raccolto, per ogni eventualità […] la prima parte del carteggio fino al grande intervallo e con una premessa ne avevo fatto un libretto, affinché, qualunque cosa avvenisse, si avesse un documento per la storia dell’umanesimo europeo. Al principio del 1945 lo stesso Thomas Mann poté leggere e correggere il testo già predisposto. Oggi la maggior distanza nel tempo consente di stampare ciò che allora omettemmo. Infatti con stupefacente rapidità il contenuto della seconda parte del dialogo […] è diventato “storia”. Ho intitolato la prima parte Romanzo e mitologia. Affinché anche la seconda abbia un suo titolo, la chiamo Umanesimo – Felicità difficile.
(Dall’avvertenza di K. Kerényi)
Károly Kerényi (Temesvár 19 gennaio 1897 – Kilchberg 14 aprile 1973). Studioso ungherese di fama internazionale, è uno dei più significativi interpreti novecenteschi della religione antica e della mitologia greca. Dopo gli studi in filologia classica ottenne la libera docenza all’Università di Budapest, fu quindi ordinario di Scienze dell’antichità nelle università di Pécs e di Szeged. Dal 1943 si trasferì in Svizzera, dove decise di emigrare definitivamente nel 1947. Tra le sue opere più importanti, molte delle quali scritte direttamente in tedesco, si ricordano i Prolegomeni allo studio scientifico della mitologia (1942), in collaborazione con C.G. Jung; la raccolta di saggi Miti e misteri (1950); il volume postumo su Dioniso: archetipo della vita indistruttibile (1976) e il diffusissimo Gli dèi e gli eroi della Grecia.
Thomas Mann (Lubecca, 6 giugno 1875 - Zurigo, 12 agosto 1955). È considerato uno dei maggiori scrittori del Novecento; nel 1929 fu insignito del Premio Nobel. Nel 1901 pubblicò il primo romanzo, I Buddenbrook, largamente ispirato anche alla sua storia familiare. Tra le altre opere più significative: Tonio Kröger (1903), La morte a Venezia (1912), La montagna incantata (1924), la tetralogia Giuseppe e i suoi fratelli (1933-1943), che è al centro del carteggio con Kerényi, Carlotta a Weimar (1939), Doctor Faustus (1947) e l’incompiuto Confessioni del cavaliere d’industria Felix Krull (1954). Nel gennaio del 1933, proprio nei giorni della conquista del potere di Hitler, Mann tenne, nell’università di Monaco, una celebre conferenza su Dolore e grandezza di Richard Wagner, che suscitò scandalo negli ambienti conservatori e nazionalistici. Mann decise quindi di trasferirsi all’estero, stabilendosi prima in Svizzera, a Küsnacht presso Zurigo, poi negli Stati Uniti, a Pacific Palisades. Nel 1952, deluso dall’ondata del maccartismo, tornò in Europa, per stabilirsi di nuovo in Svizzera, ma non in Germania.
INDICE
Prefazione di Domenico Conte p. 7
Nota introduttiva di Károly Kerényi 41
Considerazioni di Károly Kerényi 43
Parte I. Romanzo e Mitologia (lettere 1934-1945) 63
Parte II. Umanesimo – Felicità difficile (lettere 1945-1955) 135