Antonio Lavieri
Translatio in fabula. La letteratura come pratica teorica del tradurre
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Qual è il rapporto fra letteratura e saperi? E fra letteratura e «sapere traduttologico»? Che cosa può sapere una finzione letteraria delle teorie e delle pratiche traduttive? In che modo la letteratura pensa la propria traducibilità, lo statuto del traduttore e del suo lavoro nelle rappresentazioni dei mondi d'invenzione? Da Miguel de Cervantes a Jorge Luis Borges, da Abdelkebir Khatibi a Nicole Brossard, da Dezsò Kosztolànyi a Italo Calvino, questo saggio analizza le forme specifiche di oggettivazione messe in atto nelle pratiche teoriche della scrittura narrativa, in un discorso che da voce ai personaggi-traduttori e alle eroine-traduttrici, alle figure, ai motivi, alle riflessioni, alle lingue e alle parole che li accompagnano.
A metà strada fra finzione e teoria, Pierre Menard e Maude Laures, Gallus ed Ermes Marana, Dona Marina e Teddy Bear ci aiutano a rileggere la teoria della traduzione e il suo metalinguaggio attraverso un dialogo intimo e proficuo con la teoria letteraria e tutte le scienze umane e sociali. Vero e proprio dispositivo epistemologico nella ricerca linguistica, letteraria, estetica e antropologica, i racconti di traduzione mettono in scena un sapere poietico dove l'enunciazione vale quanto l'enunciato, dove la rappresentazione alimenta costantemente il dato empirico.