
Antonio Lavieri
Translatio in fabula. La letteratura come pratica teorica del tradurre
Pag. 276.
Qual è il rapporto fra letteratura e saperi? E fra letteratura e «sapere traduttologico»? Che cosa può sapere una finzione letteraria delle teorie e delle pratiche traduttive? In che modo la letteratura pensa la propria traducibilità, lo statuto del traduttore e del suo lavoro nelle rappresentazioni dei mondi d'invenzione? Da Miguel de Cervantes a Jorge Luis Borges, da Abdelkebir Khatibi a Nicole Brossard, da Dezsò Kosztolànyi a Italo Calvino, questo saggio analizza le forme specifiche di oggettivazione messe in atto nelle pratiche teoriche della scrittura narrativa, in un discorso che da voce ai personaggi-traduttori e alle eroine-traduttrici, alle figure, ai motivi, alle riflessioni, alle lingue e alle parole che li accompagnano. A metà strada fra finzione e teoria, Pierre Menard e Maude Laures, Gallus ed Ermes Marana, Dona Marina e Teddy Bear ci aiutano a rileggere la teoria della traduzione e il suo metalinguaggio attraverso un dialogo intimo e proficuo con la teoria letteraria e tutte le scienze umane e sociali. Vero e proprio dispositivo epistemologico nella ricerca linguistica, letteraria, estetica e antropologica, i racconti di traduzione mettono in scena un sapere poietico dove l'enunciazione vale quanto l'enunciato, dove la rappresentazione alimenta costantemente il dato empirico.
Antonio Lavieri insegna Traduttologia applicata presso L'Institiit Supérieur d'ìnterprétation et de Traduction (ISIT) di Parigi e Linguistica francese nelle università di Bergamo, Bologna e Trento. Francesista e comparatista, si dedica prevalentemente agli aspetti teorici ed epistemologia della traduzione letteraria. Tra le sue pubblicazioni: La traduzione fra filosofia e letteratura (2004), Esthétique et poétiqms du traduire (2005).