
Paolo Ciofi, Guido Liguori, Enrico Berlinguer
Un'altra idea del mondo. Antologia 1969-1984
Enrico Berlinguer torna d’attualità, oggi, perché voleva cambiare il mondo. E il valore della sua ricerca e della sua azione è tanto più rilevante perché nel cuore dell’Occidente capitalistico ha posto la questione della costruzione di una civiltà più avanzata, oltre il capitalismo, in cui il socialismo si coniughi con la democrazia e l’uguaglianza con la libertà. Ora viviamo in un’altra epoca, ma i problemi di quel mondo che Berlinguer con la sua lotta voleva cambiare restano. Anzi, per molti versi si sono aggravati. Questa antologia offre i maggiori testi (relazioni, articoli, discorsi, interviste) di Berlinguer nel lungo periodo (1969-1984) in cui si trovò alla guida del Partito comunista italiano. Ripercorrendo attraverso la loro lettura il suo non facile cammino alla guida del Pci in un periodo tra i più drammatici e difficili della nostra storia nazionale, si comprende come chiunque voglia misurarsi in Italia e in Europa con il compito, impervio ma necessario, di cambiare la società, da Berlinguer non possa prescindere. E da lui dovrà riprendere il cammino. Berlinguer era un rivoluzionario, un combattente che non ha mai detto: «Arrendiamoci, non c’è nulla da fare, non ha senso parlare di rivoluzione».
Pagine: 328, formato 15x21 cm., stampato su carta FSC, copertina con alette.
A cura di Paolo Ciofi e Guido Liguori.
INDICE
7 Introduzione, di Paolo Ciofi e Guido Liguori
28 Avvertenza
1969
31 Internazionalismo e via italiana al socialismo
58 Unità e autonomia nel movimento comunista internazionale
1970
67 A un anno dall’«autunno caldo» 1972
79 Il travaglio del mondo cattolico
1973
82 L’impronta di Togliatti nella vita del Pci
89 Riflessioni sull’Italia dopo i fatti del Cile
1974
117 Per uscire dalla crisi
1976
128 Le nuove vie per superare il capitalismo in Occidente
137 IlPci e la Nato
148 Che cosa è l’eurocomunismo
1977
154 L’austerità, un progetto di trasformazione della società
169 Democrazia, valore universale
1978
172 Leninismo e «legittimazione democratica» del Pci
1979
188 Per la liberazione della donna
195 Il compromesso nella fase attuale
205 La terza fase della lotta per il socialismo
1980
208 Il Pci e la Cina
211 Il terremoto del 1980 e la «svolta»
1981
214 Anziani e solidarietà
219 La diversità del Pci
236 Che cos’è la questione morale
259 Rinnovamento della politica e rinnovamento del Pci
271 Si è esaurita la spinta propulsiva
1983
280 Classe operaia e ristrutturazione capitalistica
293 Verso il Duemila
1984
307 I comunisti e la rivoluzione delle donne
319 Si è aperta la questione democratica
Enrico Berlinguer (1922-1984) nacque in Sardegna, da una famiglia antifascista. Attivo politicamente nel Partito comuni- sta italiano già nell’ultimo periodo del secondo conflitto mondiale, dal dopo- guerra al 1956 fu il massimo dirigente delle organizzazioni giovanili comuniste. Assolse in seguito a vari incarichi nel Pci, fino a essere eletto nel 1969 vicesegretario del partito, designato a succedere a Longo, gravemente malato. Eletto segretario del Pci dopo il XIII Congresso del 1972, Berlinguer guidò i comunisti italiani nella fase dei maggiori successi elettorali e politici, ma anche nei difficili anni della crisi economica e del terrorismo. Nel 1973 propose la politica del compromesso storico e poi, in crescente polemica coi comunisti sovietici, lanciò la politica dell’«eurocomunismo», che notevole seguito ottenne a livello internazionale. Dopo gli anni dei controversi «governi di solidarietà nazionale», a fine anni ’70 Berlinguer propose la politica dell’alternativa democratica, in opposizione alla Democrazia cristiana. Morì improvvisamente mentre alla testa del suo partito stava conducendo una strenua lotta in difesa degli interessi dei lavoratori, della scala mobile e del parlamento, che vedeva minacciato dal decisionismo e dalla teoria della governabilità propugnati da Bettino Craxi. I suoi funerali, a cui presero parte una folle immensa e personalità politiche di tutto il mondo, e il grande successo del Pci alle successive elezioni europee, testimoniarono del grande consenso ottenuto dalla sua politica e della sua crescente popolarità.
Paolo Ciofi, saggista e politico, è presi- dente di “Futura Umanità. Associazione per la storia e la memoria del Pci”. Impegnato da alcuni anni nella ricerca sui temi delle trasformazioni del lavoro e dei fondamenti di una nuova sinistra unita, ha pubblicato tra l’altro Il lavoro senza rappresentanza (2004, nuova edizione 2011), Viaggio nell’Italia del lavoro (2008) e per la nostra casa editrice La bancarotta del capitale e la nuova società (2012). Nel Comitato centrale del Pci dal 1969 al 1986, segretario regionale e della Federazione romana, è stato parlamentare e vicepresidente della Regione Lazio.
Guido Liguori, è docente di Storia del pensiero politico presso l’Università della Calabria e presidente della “International Gramsci Society Italia”. È autore tra l’altro dei seguenti libri, tradotti o in corso di traduzione in diverse lingue: Sentieri gramsciani (2006), La morte del Pci (2009), e, per la nostra casa editrice, Gramsci conteso. Interpretazioni, dibattiti e polemiche 1922-2012 (2012, prima edizione: 1996) e l’antologia di Palmiro Togliatti Scritti su Gramsci (2013, prima edizione 2001). Ha curato con Pasquale Voza il Dizionario gramsciano 1926-1937 (2009). Sul segretario del Pci ha pubblicato Berlinguer rivoluzionario. Il pensiero politico di un comunista democratico (2014).