
Taggi Paolo
Vite da format. La tv nell'era del Grande Fratello
368 pagine
Una scenggiatura invisibile ispira la nostra vita. La cornice che separava la televisione dal mondo è scomparsa. Siamo noi stessi a comparire in tv per raccontare le nostre vicende, recitare barzellette, affrontare prove di abilità, mettere in scena la nostra esistenza quotidiana. E' nato un vero e proprio genere, che dovrebbe rappresentare l'irruzione del mondo esterno nella cornice televisiva, la rottura degli schemi tradizionali dello spettacolo sconfitti dalla forza della "vita vera". Vite da format parte da questo scenario per approdare a una tesi diametralmente opposta: siamo noi a adattarci ai ritmi e ai meccanismi narrativi della tv oer entrare a far parte di un mondo che sembra l'unico in grado di garantirci visibilità.
Paolo Taggi ricostruisce alcuni dei passaggi fondamentali attraverso i quali la tv ha inventato un mondo parallelo in cui le repliche cambiano, gli attimi irripetibili si ripetono, il tempo si trasforma in conto alla rovescia, in cui non si fa più parte di nessun racconto, ma di tutte le rappresentazioni: trasformati in spettatori di noi stessi, non cerchiamo più di definire il posto che la tv occupa nella nostra esistenza, ma di scovare giorni, ore , minuti di tv potenziale ancora nascosti nella vita quotidiana.
Paolo Taggi è direttore del Laboratorio creativo Endemol Italia. Insegna Scritture per lo spettacolo nel corso di laurea specialistica in Teoria e tecniche della comunicazione mediale dell'Università Cattolica di Milano e Generi e tecniche della televisione all'Università dell'Aquila. Ha curato il progetto del Master autori Rai, di cui dirige l'area teorica. Ha ideato e firmato programmi come Domenica In, Buona Domenica, Fantastico, Stranamore, Io confesso, Scrupoli, Complotto di Famiglia, Per un pugno di libri, Turisti per caso, Il Grande Talk.
Tra i suoi libri più importanti ricordiamo Io confesso (1986), Di niente, del mare (1987), Quasi noi (1993), Kentucky va in tv (Editori Riuniti, 2002) per la narrativa; L'altrove perduto (1986), Nuovo Cinema Tedesco (1987), Storie che guardano e Vite da format (Editori Riuniti, 2000) per la saggistica.
INDICE
La cornice scomparsa
La sceneggiatura invisibile
Il sogno di vedere nascere le storie
Il PostContinente possibile
L'evasione nella realicità: reality show o reality life?
Il resto guardandomi. Epifania dello spettatore trifronte
Il plancton dell'attesa. L'eterna illusione della tv promessa
Nell'occhio del Grande Fratello
Il porto cieco degli sguardi
Bibliografia minima dei libri citati
Dentro la cornice: i programmiI fatti vostri
Furore
Quelli che il calcio
Target
Striscia la notizia
Chi l'ha visto?
Per tutta la vita
Meteore