L'allungamento della vita media consente di preservare il più a lungo possibile il patrimonio intellettivo e di esperienza dei nostri "vecchi". Tuttavia, anche questa medaglia ha il suo rovescio. L'invecchiamento, infatti, comporta una usura progressiva di vari organi e tessuti con una particolare evidenza per ciò che riguarda l'apparato muscolo-scheletrico. La chirurgia delle protesi ortopediche ha notevolmente migliorato il problema, consentendo spesso di riparare un'articolazione, sostituendo la parte non funzionante con un ausilio meccanico in grado di sostituire l'osso mancante o l'articolazione calcificata.
Non sempre, però, la riabilitazione fisica, ma soprattutto mentale, a questa nuova situazione viene gestita in meniera corretta. I problemi legati all'età, alla necessità di vincere una naturale paura conseguente al più o meno lungo periodo di sofferenza, oppure alla necessità di far comprendere al protesizzato che l'iniziale doloroso sforzo riabilitativo verrà, successivamente, ripagato con un notevole guadagno dal punto di vista del recupero psicofisico, rendono complessa questa gestione.
Il libro si rivolge dunque alla famiglia del protesizzato (ma perché no anche a lui stesso), per fornire quella chiave di interpretazione necessaria a comprendere l'importanza dell'intervento terapeutico, la sua necessità e la necessità di contribuire al recupero psicofisico per cercare di restituire all'interessato una vita normale.